Quante volte hai confuso la “persona” con il “personaggio”?
Mi spiego meglio.
Quante volte hai lasciato che un modello standardizzato diventasse il tuo abito ricorrente?
Pensa solo un istante alla quantità di modelli con cui hai avuto a che fare fino ad ora:
- Il primo della classe
- Il lavoratore impegnato
- La ragazza sexy
Potrei continuare ancora per molto ma sono sicura che hai già capito a cosa mi riferisco.
Tutti questi modelli non hanno fatto altro che appesantire il nostro IO, ostacolando una naturale evoluzione verso la persona che vogliamo essere davvero.
Tutte queste etichette che ci trasciniamo dietro non ci rispecchiano per ciò chi siamo davvero.
“Dottore”, “Avvocato”, “Ingegnere” non dei nomi propri di persona.
Questa consapevolezza diventa fondamentale se vogliamo cambiare davvero, se vogliamo diventare ciò che immaginiamo da sempre.
Tu non sei solo tuo lavoro o le etichette che ti hanno incollato addosso.
Tu sei tu nel modo più profondo possibile ed il tuo IO non è connesso solo a ciò che FAI.
Ritrovare la nostra vocazione è qualcosa di più profondo di un semplice esercizio.
È una responsabilità verso te stesso e verso gli altri.
Proprio per questo è fondamentale distinguere la “persona” dal “personaggio” ed impegnarsi nel fare amicizia con la “persona” in modo profondo e chiaro possibile.
“Volli fortissimamente volli ” come diceva Vittorio Alfieri.
Dobbiamo volere scavare dentro noi stessi per trovare ciò che fino ad ora abbiamo cercato altrove.
Dobbiamo volere diventare i migliori amici di noi stessi, iniziando da una semplice stretta di mano.
Dobbiamo volere accogliere le parti più vulnerabili di noi stessi perché è soltanto lì che troveremo le risposte e daremo vita al nostro cambiamento.
“Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza virtute e conoscenza”, diceva Dante Alighieri.
Quindi abbandona questa corsa verso l’identificazione di un modello ed inizia a nutrire la persona che sei e che vuoi diventare.